centro di formazione aziendale British Olivetti, ampliamento, Haslemere (Surrey, Gran Bretagna)
- British Olivetti Training Centre, expansion, Haslemere (Surrey, UK) (alternate)
Tipologia Architettura e Paesaggio
Metadati
Tipologia
- Tipologia edificio
- edificio scolastico
Architetto
- James Frazer Stirling
Notizie storiche
- Descrizione
- Nell’autunno del 1968 la British Olivetti decide l’acquisto di un’estesa tenuta nobiliare con annessa residenza di fine Ottocento (Branksome Hilders) nella piccola città di Haslemere nel cuore del Surrey, in posizione baricentrica tra Londra e Portsmouth, per installarvi un nuovo Training Centre dove concentrare tutte le attività di formazione [Storiaolivetti]. Poiché gli ambienti esistenti non sono sufficienti ad ospitare sia gli spazi specificatamente dedicati alla formazione tecnica e manageriale che la residenza temporanea dei 150 studenti contemporaneamente impegnati nei corsi, la British Olivetti prevede la costruzione di un nuovo edificio annesso alla residenza storica.
James Frazer Stirling viene inizialmente coinvolto sia l’ampliamento da destinarsi alla scuola che per la rifunzionalizzazione dell’esistente, quest’ultima poi affidata allo studio dell’architetto Edward Cullinan [scheda]. Stirling è parallelamente incaricato del progetto per la nuova sede direzionale della consociata, da costruirsi a Milton Keynes e infine non realizzata [scheda].
L’ampliamento si colloca a sud-est dell’edificio esistente e si compone di tre volumi connessi che ospitano rispettivamente la scuola, un auditorium e un corpo di collegamento con la residenza restaurata da Cullinan, per una superficie utile totale di circa 2100 metri quadri.
Le aule destinate alla didattica sono inserite all’interno di due ali asimmetriche di due piani fuori terra, disposte con un angolo di circa 110 gradi l’una rispetto all’altra, soluzione planimetrica dovuta alle condizioni topografiche del terreno e alla necessità di ridurre al minimo l’abbattimento di alberi di pregio che compongono il parco, soprattutto in previsione di futuri ampliamenti delle due ali destinate ad aule, ma anche in ragione dei vincoli paesaggistici imposti dal Town and Country Planning Office del Surrey.
Nel punto di raccordo tra le due maniche è collocato l’auditorium da circa 200 posti, all’interno del quale un sistema di pareti mobili – il cui meccanismo di movimentazione è installato in copertura – permette di ripartire lo spazio in due, tre o quattro ambienti minori, provvisti di apparecchiature audiovisive per proiezioni.
Incuneata tra le due maniche didattiche, l’auditorium e l’edificio esistente, la manica di collegamento vetrata di impianto trapezoidale si caratterizza per la convergenza delle pareti verticali e della copertura, disposte a formare un cannocchiale ottico che si allarga dalla residenza verso la scuola. Questo spazio ospita i collegamenti verticali del complesso. Il dislivello tra l’edificio esistente, il piano terreno e il primo piano dell’ampliamento è risolto attraverso l’inserimento di due rampe divergenti e di una scala a chiocciola. Due imponenti pilastri a ombrello sostengono la soletta del secondo livello e la rispettiva rampa di salita al primo piano. L’arredamento fisso è completato da radiatori a tutta altezza e di dimensioni decrescenti per seguire l’andamento inclinato della copertura, elementi che permettono l’inserimento di varie essenze arboree in vaso, sia a fusto che rampicanti.
L’architetto propone una struttura portante in calcestruzzo alla quale appendere pannelli prefabbricati in materiale plastico (GRP – glass reinforced plastic/polyester), conformati in modo che la copertura prosegue senza soluzione di continuità nelle pareti verticali attraverso un raccordo curvo, mentre il canale di gronda è portato all’altezza del cordolo in calcestruzzo armato rivestito in laterizio sul quale si poggia il corpo di fabbrica. Tale sistema modulare è pensato per permettere il potenziale ampliamento dell’edificio a partire dalle testate delle due maniche.
Nei progetti originari, il complesso avrebbe dovuto presentare un’alternanza di moduli di colori molto diversi e in contrasto tra loro, proposta in ben 17 combinazioni puntualmente bocciate dal Council Planning Office. I pannelli sono infine realizzati in due tonalità di beige.
Il progetto dell’arredo interno è curato dallo studio di Mary Shand Stirling in collaborazione con Robin Wade e Alan Tilbury, e impiega i mobili prodotti dalla Olivetti Synthesis, in particolare la serie Synthesis 45 (o Sistema 45) disegnata da Ettore Sottsass Jr. Il calcolo strutturale è invece affidato all’ingegner Felix Newby della Felix J. Samuely & Partners, un prestigioso studio che, così come tutti gli altri professionisti coinvolti, viene proposto direttamente da Stirling, così come Dale & Benham per la componente impiantistica, Monk & Dunstone per la parte economica e la Polyplan Ltd. per l’ingegnerizzazione e la fornitura dei pannelli in plastica.
L’edificio può finalmente essere occupato nel novembre 1972, con un ritardo di oltre un anno rispetto ai cronoprogrammi, mentre l’inaugurazione ufficiale si tiene nel giugno del 1973.
- Estremi cronologici
- 1969 - 1972
- Descrizione
- Inaugurazione.
- Estremi cronologici
- 1973
Fonti esterne
- Bibliografia di riferimento:
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Sitografia:
Jamia Ahmadiyya United Kingdom. An Institute of Theology and Modern Languages, pubblicato on-line: https://jamiaahmadiyya.uk/
Historic England, The National Heritage List for England, Grade II*, List Entry Number: 1244332, Branksome Conference Centre, pubblicato on-line: https://historicengland.org.uk/listing/the-list/list-entry/1244332
Robin Nicholson, Where does Stirling’s Olivetti Haslemere sit?, intervento presentato presso Docomomo UK (titolo ufficiale James Stirling’s Olivetti Haslemere Building: a talk by Robin Nicholson), London, 21st May 2019.
Videografia e filmografia:
Olivetti Training Center, canale You-Yube The Breakdown of the Promenade: Plot and Temporality in James Stirling’s Architecture, 1959-1979, pubblicato on-line: https://www.youtube.com/watch?v=JIjWPAmwECo
Interviste a Edward Cullinan e Robin Nicholson, in Davide Maffei (regia), in collaborazione con Associazione Archivio Storico Olivetti, Paradigma Olivetti e Prospettiva Olivetti, AirPixel, Imago Orbis, 2020, 88 min.
Fonti archivistiche varie
- Archivio Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea (Italia)
Montreal, CCA - Canadian Center for Architecture, Fondo James Stirling/Michael Wilford, Architectural projects, 1951-2004, AP140.S2.SS1.D36, British Olivetti Training Centre, Haslemere, England, United Kingdom, 1969-1977.
London, Samuely and Partners Ltd Archive, British Olivetti Branksome Hilders, project n. 1315.