Archivio Storico Olivetti

stabilimento Olivetti Mexicana S.A., Vallejo (Città del Messico, Messico)

Olivetti Mexicana S.A. plant, Vallejo (Mexico City, Mexico) (alternate)
Tipologia Architettura e Paesaggio

Metadati

Tipologia

Tipologia edificio
stabilimento produttivo

Architetto

Cubiertas Ala

Notizie storiche

Evento
costruzione
Descrizione
Nel 1962 la consociata Olivetti Mexicana SA-OMSA, fondata nel 1949, commissiona il progetto di un impianto industriale per la produzione delle macchine per scrivere all'impresa Cubiertas Ala dell'architetto e ingegnere Felix Candela (1910-1997).
La decisione di dotarsi di spazi propri per lo stoccaggio dei materiali e per il montaggio deriva inizialmente dalla necessità di arginare le problematiche legate alle restrittive leggi di importazione di prodotti finiti adottate in Messico seguite all’istituzione dell’ALALC (Asociación Latinoamericana de Libre Comercio) nel 1960.
Il sito scelto per lo stabilimento è individuato presso la Colonia Industrial Vallejo, distretto a nord di Città del Messico, zona in forte espansione, dove già dalla fine del 1960 è presente un magazzino Olivetti per l’assemblaggio.
La nuova fabbrica si colloca in prossimità del capannone esistente e si compone di tre edifici, due dei quali posti in continuità su di uno stesso lotto e il terzo in un lotto d’angolo sul lato opposto della strada Norte 45 all’incrocio con Poniente 152, per un totale di circa 21000 mq. Il calcolo delle strutture e la loro costruzione sono realizzati dalla società Cubiertas Ala, specializzata nella costruzione di strutture leggere in calcestruzzo con superfici rigate e a guscio, fondata nel 1950 da Felix Candela con dai suoi fratelli Juan Antonio e Julia.
Nei primi due volumi trovano spazio ambienti per la produzione dei componenti, per il montaggio e i magazzini, entrambi di un solo piano fuori terra. Pilastri a ombrello in calcestruzzo armato determinano la geometria delle campate rettangolari. La progressiva altezza dei pilastri permette l’inserimento tra le falde di finestrature a nastro, che garantiscono illuminamento e ventilazione interni. Vi si produrranno le macchine Diaspron 82, la portatile Lettera 22, la semi-portatile Studio 44, la macchina da calcolo Summa 20, la macchina da scrivere elettrica Tekne.
Diverso è il disegno del volume isolato, che si sviluppa su più livelli e i cui prospetti sono quasi interamente vetrati, ad eccezione delle soluzioni angolari risolte con tamponamenti in mattoni faccia a vista. Qui sono collocati gli uffici, il centro di formazione e i locali del Servizio Tecnico di Assistenza ai Clienti. Sempre in calcestruzzo armato è l’iconico serbatoio dell’acqua – attribuito alla mano di Juan Antonio Tonda, collaboratore di Candela – sul quale è collocato il logotipo della Olivetti e che diviene un landmark per l’intera zona industriale.
Il complesso industriale è inaugurato nel 1965.


[1] vedi PERUCCIO 2020 e Alessandro Colombo, Pier Paolo Peruccio, Olivetti in Messico. Ovvero la qualità come sistema, in Checa-Artasu Martín Manuel, Olimpia Niglio, Luigi Maccotta (a cura di), Italianos en México arquitectos, ingenieros, artistas entre los siglos XIX y XX, Aracne, Roma 2019, pp. 268-282, in particolare p. 275, p. 316.
Estremi cronologici
1962 - 1965

Fonti archivistiche varie

Archivio Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea (Italia)

Messico, Ciudad de México, Universidad Nacional Autònoma de México, Facultad de Arquitectura, Archivio de Arquitectos Mexicanos, Fondo Félix Candela, Outeriño, Bodega Inmo. Hypar Olivetti, Expediente: 72, barra #9, 1960.

USA, New York City, Columbia University, Avery Architectural and Fine Arts, Archival Collections, Avery Drawings & Archives Collections, Félix Candela architectural records and papers, 1950-1984, Series I: Project Records, Various, Olivetti Tower, 1966, Box 39 Folder 21