Stabilimento Olivetti, Offanengo (Cremona, Italia)
- Olivetti plant, Offanengo (Cremona, Italy) (alternate)
Tipologia Architettura e Paesaggio
Metadati
Tipologia
- Tipologia edificio
- stabilimento produttivo
Architetto
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Notizie storiche
- Descrizione
- L’acquisto dello stabilimento Olivetti di Offanengo rientra nell’ambito delle politiche di decentramento della produzione al di fuori di Ivrea e del Canavese, attuate dall’impresa nel corso degli anni Sessanta per far fronte ad una forte espansione di mercato.
Nella seconda metà del decennio si decide per la costruzione di tre nuovi poli produttivi in Piemonte (Scarmagno, Torino), Lombardia (Crema, Cremona) e Campania (Marcianise, Caserta), il cui progetto architettonico è affidato a Marco Zanuso ed Eduardo Vittoria, con la collaborazione degli studi Tekne e Sertec per la progettazione strutturale e degli impianti.
Il nuovo polo produttivo installato nel territorio cremasco fa seguito all’acquisizione nel 1964 della Società Anonima Serio – nota anche come Everest, dal nome del prodotto più venduto –, impresa produttrice di macchine per scrivere con sede a Crema (Cremona), marchio che continuerà ad essere utilizzato fino alla fine del decennio prima di essere definitivamente eliminato.
Intorno alla metà anni Sessanta, in previsione del trasferimento definitivo nel nuovo stabilimento di Crema, Olivetti acquista e rifunzionalizza una vecchia fornace di mattoni per ospitarvi provvisoriamente le attività produttive, per le quali sono assunte 350 persone. L’edificio non sarebbe stato dismesso che negli anni Novanta, divenendo nel corso degli anni il principale produttore di motori elettrici e trasformatori per macchine per scrivere del Gruppo, destinati a tutti gli stabilimenti Olivetti in Italia, ma anche in Argentina, Brasile, Inghilterra, Spagna e USA. Secondo una testimonianza di Luigi Tamburelli (conservata presso l’Archivio interviste - La mia Olivetti), lo stabilimento inaugura nel dicembre del 1968.
L’edificio è caratterizzato da due serie di volte a botte di diversa luce giustapposte e sorrette da pilatri; la copertura di alcune campate è rimossa per permettere la realizzazione di una chiostrina interna. Gli interventi dell’ufficio tecnico Olivetti sulla struttura si limitano all’inserimento lungo il perimetro esterno di piccoli volumi per ospitare i servizi igienici, e una pensilina per il carico e scarico merci.
Per distinguerlo dal costruendo stabilimento di Crema (ribattezzato CR2) e dalla fabbrica della ex-Serio (CR1), il sito di Offanengo viene identificato con la sigla CR3.
Negli anni Ottanta tale struttura si renderà autonoma sotto il nome di M.A.E. SpA (Gruppo Olivetti) e rimarrà attiva fino alla metà degli anni Novanta, quando la crisi finanziaria del Gruppo ne imporrà la definitiva chiusura.
Fonti esterne
- bibliografia di riferimento:
Romano Dasti, Marco Roccatagliata, La Coim tra Offanengo e il mondo, Centro Ricerca Alfredo Galmozzi, Crema 2014, disponibile on-line: https://www.centrogalmozzi.it/pdf/libri/la_coim_tra_offanengo_e_il_mondo.pdf
CRAG- Centro Ricerca Alfredo Galmozzi (a cura di), Dall'Everest all'Olivetti, Centro Ricerca Alfredo Galmozzi, Crema 2003.
fonti orali:
Intervista di Marcella Turchetti a Luigi Tamburelli, in “La mia Olivetti”, 21 luglio 2021, pubblicato on-line: https://lamiaolivetti.nuvolar.it/domains/c2827740-8803-11ec-b7e1-87bc6bec9d06/discovery
Fonti archivistiche varie
- Archivio Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea (Italia)